2b-La Via esistenziale dei Certosini.

Vocazione alla solitudine.

Il senso della vita bruniana è vivere la preghiera nel silenzio.

Il Certosino deve avere un equilibrio forte per vivere nel ritiro permanente del deserto. La sua vita non è esclusiva rinuncia essa è destinata ad arrivare ad una vita più alta, vita in Dio, con Dio e per Dio. La forma austera della vita del monaco ha di particolare che essa lascia assolutamente tutto della vita di questo mondo e che in un completo abbandono e rinuncia dei suoi beni, di ogni vita esteriore, essa pone l’anima in permanenza totale dell’eternità.

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Nove secoli e più di Storie.

San Bruno con i frati certosini ardenti  d’amore divino: promettemmo, facemmo voto e decidemmo di abbandonare le fuggevoli realtà del mondo e cercare di afferrare ciò che è eterno. (A Rodolfo, n. 13)

http://www.chartreux.org/maisons/Farneta/i_certosini_di_farneta.pdf

Di seguito sono visualizzati i risultati 1-20 di 3330, in ordine di rilevanza:  

http://www.certosini.info/cgi-bin/search/search.pl?p%3Ats_udav=0&p%3Apm_udav=0&p%3Apm=0&p%3Assm=0&p%3Ats=1&Terms=biscotti%20di%20cereali

OMELIA AL MONASTERO CERTOSINO  di Vincenzo Bertolone. Serra San Bruno, 29 maggio 2011- http://www.diocesicatanzarosquillace.it/download/omelie/omelia_serra_san_bruno_290511.pdf

Testimonianze dirette di uno stile di vita che ha sempre affascinato.
Dopo il successo del film Il grande silenzio, l’interesse per i Certosini si è fatto sempre più vivo.  L’Autore è stato per diverso tempo in una Certosa, con la possibilità quindi di conoscere da vicino il modo di vivere dei Certosini.  http://www.retesicomoro.it/Objects/pagina.asp?ID=1919

Anticamente la Certosa era chiamata Isola di Sant’Andrea del Lido o anche Isola di San Bruno in onore del fondatore dell’Ordine Certosino. http://www.innvenice.com/Isola-della-Certosa.htm

http://www.cartusia.it/tappe_dei_certosini.html

Non è mai da sottovalutare la dimensione religiosa e spirituale.

In questi luoghi, infatti, viene donata, grazie ad un’accoglienza più umana e cordiale, uno stile di vita che aiuta la riflessione e il ritrovamento di sé, insieme ad un contatto più diretto con Dio. http://www.bed-and-breakfast.it/ospitalita_conventuale.cfm

San Bruno, fondando i certosini nel X/XI secolo difese sin dall’inizio la più completa astinenza dalle carni, e il suo esempio fu seguito con tale convinzione che dura anche ai giorni nostri. Originariamente si trattava di una “prassi venerabile” perchè insegnanta dal Santo fondatore e fu sancita dal capitolo generale del 1254 che la estese anche ai monaci ammalati.

Se un religioso osava mancare a questa regola, doveva venireseprato dalla comunione con l’ordine ed espulso. http://www.cattolicivegetariani.it/content/santi-vegetariani/san-bruno-fondatore-dei-certosini-e-storia-del-vegetarianesimo-certosino.html          documento pdf

CURIOSITA’.

http://diversamenteaff-abile.gazzetta.it/post/24508744/un-bel-fiore-per-me

Il documentario, fa parte di una programmazione speciale andata in onda in due serie a partire dall’ottobre 2008 su SAT2000 intitolata I PASSI DEL SILENZIO che ha ricevuto ampi apprezzamenti dalla critica, premi e riconoscimenti.

Facendosi monaco ha deciso di non avere figli e scegliendo tra tutti gli ordini monastici quello dei Certosini  ha messo nel conto di non avere neanche il nome sulla tomba……….. http://www.luigiaccattoli.it/blog/?p=6380

A proposito di cosa hanno creato per noi i monaci nei conventi nel Medio Evo: vino, distillazione, elixir di lunga vita e tanto altro. In luoghi mistici che facevano tornare ad atmosfere antiche di nove secoli e più di storia.   http://blog.bar.it/?p=2949

Liberazione espressiva, ritorno alla semplicità della natura contrapposta alla cultura. Il parco della Certosa Reale, naturale casa di un festival resistente. http://www.coloniasonora.com/?page_id=11

Il complesso forestale di Montedimezzo – Feudozzo – Pennataro, esteso circa 1170 ettari http://www.coloniasonora.com/?page_id=11

Certosa di Vigano è uno storico edificio che, dal 1400 circa al 1769, faceva parte di un complesso di abitazioni amministrate, e in parte abitate, dai monaci certosini. http://www.mambre.it/certosa.asp

 La storia dell’Ordine Certosino  e la “Grande Chartreuse” http://www.paoline.it/Effetto-cinema/VITA-CONSACRATA/articoloRubrica_arb154.aspx

Normalmente, parole come «silenzio» e «solitudine» evocano assenza, abbandono, morte. Per i Certosini, invece, la solitudine e il silenzio costituiscono un ideale di vita.

http://www.libreriadelsanto.it/libri/9788831539159/quando-il-silenzio-parla.html

Alla domanda sul perché nel terzo millennio un uomo sceglie di vivere in clausura, il Priore della Certosa ha risposto che …………….  http://guide.supereva.it/bibliofilia/interventi/2006/02/245244.shtml

foceDiCompito_FratiCertosini_6b+.avi     http://www.facebook.com/group.php?gid=120078118039191#!/group.php?gid=120078118039191

Storie

In virtù della Comunione dei Santi nel Corpo mistico di Cristo, l’aspetto sociale di questa esistenza si eleva al di sopra delle agitazioni, degli oblii, delle miserie del mondo al modo di un faro, potente proiettore di luce in mezzo alla notte, indicatore della strada per quelli che camminano troppo spesso dopo aver perduto l’orientamento e il senso della vera direzione esistenziale che occorre seguire.

    st. Bruno (Certosa) -Calabria

 Il contemplativo, servo e adoratore di Dio, è anche figlio della terra e per ciò stesso umano, presente nel cuore del mondo. Egli non solo rende omaggio alla trascendenza divina, ma trova in Dio un amore ardente per il suo prossimo. «Il Salvatore redense il mondo, schiavo del peccato, principalmente elevando la. sua preghiera al Padre e sacrificando se stesso: perciò, chi cerca di rivivere questo aspetto intimo della missione di Cristo, ancorché non si dedichi a nessuna azione esterna, pure esercita apostolato in maniera eccellentissima» (Giovanni XXIII).

«Il cuore che si dona totalmente a Dio si apre, nello stesso tempo, verso una dimensione universale di amore disinteressato per tutti i fratelli in Cristo. Solo il Signore potrà valutare e misurare la misteriosa fecondità della preghiera e dei sacrifici, che le Suore contemplative (e monaci…), raccolte nella loro clausura, offrono ogni giorno, in unione col loro Sposo celeste, per la salvezza spirituale degli uomini».

Torino (13 aprile 1980) Giovanni Paolo II.

«Silentio et solitudini» di Giovanni Paolo II : http://vangelodelgiorno.blogspot.com/search/label/certosini

5 ottobre 1984 alla tomba di san Bruno, Giovanni Paolo nel libro di Tim Peeters  “II  VIVERE NEL CUORE DELLA CHIESA: I CERTOSINI E LA COMMUNIO ECCLESIALE”:  “Voi da questo monastero siete chiamati ad essere lampade che illuminano il mondo; sappiate sempre aiutarc chi ha bisogno della vostra preghiera e della vostra serenità. http://www.cartusiana.org/files/Certosini%20e%20communio.PDF

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Consacrandoci con la nostra professione unicamente a Colui che è, rendiamo testimonianza davanti al mondo, troppo irretito nelle realtà terrene, che non vi è altro Dio fuori di lui.    La nostra vita dimostra  che   i beni celesti   sono già presenti in questo secolo, preannunzia la risurrezione e in certo qual modo anticipa il mondo rinnovato. (Statuti 34.3).

«Isole di nascondimento, di penitenza e di meditazione.

Le comunità contemplative costituiscono il “cuore” della Chiesa, ne alimentano la ricchezza spirituale, ne sublimano la preghiera, ne sostengono la carità, ne condividono le sofferenze, le fatiche, l’apostolato, le speranze, ne accrescono i meriti» (Paolo VI, 2-2-1966).

Lincarico essenziale dei Certosini – quindi di tutti i contemplativi – dentro la communio  ecclesiale della glorificazione di Dio e l’intercessione per I’umanitä.

Per cantare le grandi azioni di Dio e per pregare per il dolore del mondo, i Certosini si sono ritirati nel deserto solitario. “Si sbaglia di grosso chi pensa che il deserto possa essere una fuga o un rifugio al riparo delle difficoltä – scrive un Certosino nel saggio su san Bruno – Là  si combattono i demoni, si lotta con Dio, si affrontano le zone oscure di se stessi (…). Nell’esperienza di Bruno appare un altro paradosso del deserto. Bruno non è mai stato solo, ma la sua solitudine è stata condivisa da fratelli che hanno fatto la stessa scelta  di vita.

http://www.facebook.com/ref=home#!/profile.php?id=100000464083927

Certosini, eremiti dediti all’orazione e al lavoro.

San Buno da Rettore e Vescovo, rinunciò ai propri beni e si stabilì nel massiccio della Chartreuse vicino a Grenoble, praticando la vita eremitica claustrale con sei fratelli monaci; le sette stelle fondarono l’Ordine dei Certosini.
Nel tempo più antico della Chiesa ci furono eremiti, uomini dediti all’orazione e al lavoro nel deserto, cioè “coloro che, abbandonato tutto, davano il loro nome per il regno di Dio” (S. Athanasii, Vita S. Antonii, PG 26, 866).

 Nel deserto del massiccio che domina i monasteri certosini di Grenoble e Serra san Bruno, dove vige il silenzio, la pace e il segreto della contemplazione dei monaci brunoniani.

I Pontefici romani più volte approvarono questa vita ritirata e la lodarono, come, per quanto ci riguarda, in tempi più vicini a noi, Pio XI nella costituzione apostolica, che inizia con la parola “Umbratilem”, e Paolo VI nella lettera che ti ha inviato per il Capitolo generale (Pii XI, Umbratilem: AAS 16 (1924) 385 ss.; Pauli VI, Epistula ad Ministrum Generalem Ordinis Cartusiensis ob Capitulum G…enerale data: AAS 63 (1971) 447 s); LETTERA DI GIOVANNI PAOLO II A P. ANDRÉ POISSON, MINISTRO GENERALE DELL’ORDINE DEI CERTOSINI IN OCCASIONE DEL IX CENTENARIO DI FONDAZIONE DELL’ORDINE: È noto che la preoccupazione fondamentale e lo scopo dell’ordine dei Certosini, che tu presiedi, è “dedicarsi al silenzio e alla solitudine della cella” (cf. Statuta renovata Ordinis Cartusiensis, 1971, cap. 4 § 1). I fratelli di tale ordine, seguendo la singolare chiamata di Dio, si sono trasferiti, per vivere nella dedizione a Dio, “dalla tempesta di questo mondo nella sicura e serena stabilità del porto” (S. Brunonis, Epistola ad Radulphum, in «Lettres des premiers Chartreux» : Sources Chrétiennes, Parisiis 1962, p. 74) e nel 2011 Benedetto XVI ai Certosini: “La Chiesa ha bisogno di voi” “Nessuna vocazione è marginale nel Popolo di Dio” .La Chiesa è al vostro fianco, diletti figli e figlie di san Brunone, e aspetta grandi benefici spirituali dalle vostre orazioni e dalle penitenze offerte a Dio. Già altrove ho detto, illustrando la vita consacrata a Dio: “Non importa tanto quel che fate, ma quel che siete” (cf. Ioannis Pauli PP.II, LETTERA al diletto figlio André Poisson, ministro generale dell’ordine Certosino.
Il monaco, lasciando tutto, per cosi’ dire ‘rischia’: si espone alla solitudine e al silenzio per non vivere di altro che dell’essenziale, e proprio nel vivere dell’essenziale trova anche una profonda comunione con i fratelli, con ogni uomo. Qualcuno – ragiona il Pontefice teologo – potrebbe pensare che sia sufficiente venire qui per fare questo “salto”. Ma non è così. Questa vocazione, come ogni vocazione, trova risposta in un cammino, nella ricerca di tutta una vita. Non basta infatti ritirarsi in un luogo come questo per imparare a stare alla presenza di Dio”.
San Buno da Rettore e Vescovo, rinunciò ai propri beni e si stabilì nel massiccio della Chartreuse vicino a Grenoble, praticando la vita eremitica claustrale con sei fratelli monaci; le sette stelle fondaronol’Ordine dei Certosini.
Il primo monastero fu fondato nel Delfinato si chiamava «Cartusia», donde il nome italiano di «Certosa» e francese di «Chartreuse» vicino all’attuale città di Grenoble, regione del versante occidentale delle Alpi, a sud-ovest della Savoia, nell’estate dell’anno 1084 in una zona montana e boschiva, a 1175 m. di altitudine. La storia narra che San Bruno nel 1084, fu accompagnato dal vescovo di Grenoble attraverso massicci e boschi sconfinati, fino ad arrivare ad un deserto di rocce e pini.

Anicec 2013   a cura di Gerardo Madonna.

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