Tra i monaci esorcisti di San Bruno Taumaturgo ed i miracolati di San Bruno.
Il desiderio per la vita bruniana, del primo Miracolo di San Bruno o Brunone fatto agli ossessi nel lago di Santa Maria del Bosco o della Torre e successivamente della pratica per la guarigione degli ossessi in Serra San Bruno.
Il prodigio della fons Brunonis che, pur rientrando in un quadro agiografico abbastanza comune (Grégoire 1987: 355-356), si è saldato in Calabria, dal XVI secolo in avanti, con la vicenda delle guarigioni miracolose attribuite al santo e, in particolare, con quelle degli spirdàti, i posseduti dagli “spiriti maligni” dei quali il fondatore dei certosini è considerato il taumaturgo.
Preghiera a san Bruno. San Bruno il guaritore degli indemoniati o spirdàti, taumaturgo: tiene nella mano sinistra un libro aperto e nella destra un ramoscello d’ulivo, ivi è posto un piccolo demonio con le ali di pipistrello.
L’esorcismo prende piede in un insieme di pratiche e riti volti a scacciare la presenza demoniaca o malefica da una persona, un animale o da un luogo. Queste pratiche molto antiche fanno parte del credo di varie religionianni nel chiostro secolare di Serra San Bruno, il francese Padre Christian (nella foto),
dopo l’incontro con il papa Giovanni Paolo II,
nel 1997 ha lasciato la vita di clausura eremitica-cenobitica conventuale del monastero dei santi Stefano e Buno della Certosa di Serra della Calabria, scegliendo di rivedere il mondo con la stessa gioia di tutte quelle Persone che hanno potuto cogliere incontrandoLo.
L’immagine escatologica usata da st. Bruno permette di precisare come il solitario si trova per così dire, in testa, essendo investito della missione particolare di «affrettare» misteriosamente «la venuta del Giorno di Dio» (2Pt 3,12), e come il monaco si propone a presentare preghiere che tendono ad avvicinare l’uomo al Signore.Vi saluto Maria Figlia di Dio Padre, Vi saluto Maria Madre di Dio figlio, Vi saluto Maria Sposa dello Spirito Santo, Vi saluto … (dalla PREGHIERA A MARIA di Padre Christian Thomas). THOMAS DON GASTON CELESTIN EUGENE,
nasce a Tillieres nel 1929 da genitori cattolici, prende il nome di Padre Christian il 15 novembre del 1952, quando entra nell’Ordine di san Bruno definitivamente, cominciando la vita certosina nella Prima Grande Certosa francese.
“Ciascuno deve fare suo quanto accade al prossimo, soffrire con lui in ogni occasione, piangere con lui, sentirsi come se avesse il suo stesso corpo e come se egli stesso fosse tribolato quando al fratello sopraggiunge una prova, così come sta scritto: Siamo un solo corpo in Cristo e La moltitudine dei credenti era un cuor solo e un’anima sola” (Apoftegma della serie anonima, 389).Nel 1980 il piccolo monaco, grande uomo, viene mandato dalla Grande Certosa di Grenoble nella Grande certosa conventuale di Serra San Bruno di Calabria ed ivi, in occasione della Visita Pastorale della visita straordinaria del pontefice Giovanni Paolo II, Padre Christian è presente al saluto del Papa.
UNA CRONACA DI MINACCIA DI MORTE DEL FRATE. DOC. PDF fra christian
1. La sofferenza vissuta a St. Andrea Apostolo da Dom Christian certosino.
Padre Christian Certosino per quarant’anni nel chiostro secolare del monastero conventuale dei santi Stefano e Bruno di Serra San Bruno, con il permesso del Priore della Certosa, nell’agosto del 1994 lascia la vita di clausura della certosa con la scelta di rivedere il mondo andando a vivere nel 1997 nell’eremo loc. Marinella di Isola Capo Rizzuto, Calabria.
In questo Luogo aumentano i momenti di alta spiritualità grazie alla conoscenza e al desiderio per la vita bruniana, dell’ “amore infinito dà tutto e vuole tutto, il Padre Celeste ha dato tutto, ha dato se stesso, nella persona del suo unico figlio Gesù. Così è l’amore: pazzia, follia, l’amore è dono totale”; grazie all’insegnamento lasciato da San Bruno o Brunone ovvero del primo Miracolo fatto agli ossessi nel lago di Santa Maria del Bosco o della Torre e della pratica per la guarigione.
Attorno a dom Christian, piccolo monaco di statura ma grande uomo di bontà bruniana, la bonitas è per tutti, la preghiera si eleva a contemplare Dio, esi dimostra come la vita che persevera nell’ozio pur non essendo mai oziosa.
La vita certosina, (fonte Guigo) è una «vita povera e solitaria, perseverante nelle avversità, modesta negli eventi favorevoli, sobria nel vitto, semplice nel vestire, pudica nelle parole, casta nel comportamento. Può essere ambita al di sopra di tutto, poiché non è assolutamente ambiziosa, per la sua consueta fedeltà alla croce si applica con costanza ai digiuni, acconsente ai cibi nella misura del bisogno di questo corpo e regola entrambe le cose con la più grande misura, si applica alle lettere, ma soprattutto agli scritti compresi nel canone e a quelli monastici, nei quali coglie più il midollo dei significati che la schiuma delle parole, essa moltiplica a tal punto i suoi doveri che avviene più spesso che le manchi un intervallo di tempo piuttosto che l’occupazione di qualche impegno. E si affligge più spesso per la mancanza di tempo che per il fastidio del lavoro». E ancora Guigo nel terminare questo lungo elenco – che abbiamo d’altronde dovuto accorciare – riprende il gioco di parole di Agostino: «sic est continua in otio, quod numquam est otiosa», la nostra vita persevera nell’ozio pur non essendo mai oziosa (3,4).
In questà realtà fuori dal Monastero conventuale certosino e di vita sacerdotale bruniana Padre Christian svolgeva nella sua mission, in terra del crotonese e sino al 1999, e per i tanti fedeli ed i numerosi estimatori, il suo conforto, la pace interiore e la serenità che solo lui riusciva ad infondere con il saio bianco di un monaco certosino, guarendo più di come possono fare le medicine.Un’ attività fatta di incontri con persone che dedicherà il suo tempo come momenti di alta spiritualità tutti raccolti in preghiera pervasi da una gioia e commozione infinità. Dom Christian Thomas ha poteri taumaturgiche, molti infatti testimoniano le doti di liberare dal demonio i posseduti, attraverso esorcismi.
Nel 1999, il piccolo grande uomo brunoniano, a causa mancanza di salute, inizia la quarta età, oggi di 83 anni circa, vivendo costretto a letto dalla malattia, nella casa di riposo per sacerdoti nel piccolo paese calabrese di Sant’Andrea Apostolo dello Ionio.
Le preghiere che Padre Christian ha scritto con l’approvazione ecclesiastiche, son diverse e presentano una inesauribile fonte spirituale.
Breve viaggio in momenti di vita dei figli e taumaturgia di san Brunone
THE CARTHUSIAN LIFE
“Canterò per sempre la misericordia divina che ci consola in ogni tribolazione nostra”.
le Preghiere di Padre Christian, THOMAS DON GASTON CELESTIN EUGENE.
Un po di storia. San Bruno o Brunone taumaturgo nel topos agiografico è guaritore degli ossessi.
“Un elemento antichissimo legato al culto delle acque guaritrici del laghetto o stagno, nella località di santa Maria della Torre o del Bosco” nel comune di Serra San Bruno (VV). La statua del santo inginocchiata nelle acque tende nella preghiera e ricorda il primo Miracolo di San Bruno fatto agli ossessi. Successivamente al primo miracolo, la pratica per la guarigione degli ossessi, l’esorcismo prende piede in un insieme di pratiche e riti volti a scacciare la presenza demoniaca o malefica da una persona, un animale o da un luogo. De exorcismis et supplicationibus quibusdam (letteralmente “gli esorcismi e alcune preghiere”).
Gente che con lacrime raccontano le doti di un monaco di liberare dal demonio gl’invasati, spirdati o indemoniati e che pregava assieme al frate certosino dom Christian dove oggi nell’anno 2012 all’età di 82 anni, vive in una casa di riposo per sacerdoti nel piccolo paese calabrese di Sant’Andrea Apostolo dello Ionio. (nella foto dom Christian)
La presenza sul Web .*****PADRE CHRISTIAN e i suoi “figli spirituali)”*******
GRUPPO fb SERVE A RACCOGLIERE TESTIMONIANZE DI CHI HA CONOSCIUTO PERSONALMENTE PADRE CHRISTIAN O PER CHI ATTRAVERSO LE NOSTRE TESTIMONIANZE IMPARERA’ A VOLERGLI BENE E E A SENTIRLO COME UN PICCOLO GRANDE DONO CHE DIO CI HA FATTO.
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******************************* vita certosina*************************** ***************************************************************************************************************************** documento di frà: dom christian. Per chi prega veramente, Dio è sempre Colui che è, l'Essere infinito, la cui maestà è inconcepibile, la saggezza incalcolabile, la potenza senza misura e la tenerezza senza nome. Tutto procede da Lui; tutto è nelle sue mani. Fonte:figli spirituali di Padre Christian profilo creato ed è gestito esclusivamente per diffondere preghiere e per dimostrare al nostro amatissimo Padre tutto il nostro affetto. http://www.facebook.com/profile.php?id=100000464083927#!/Padrechristianfigli1?sk=info
links che danno notizie di Padre Christian: I SOLITARI DI DIO Separati da tutto, uniti a tutti http://www.certosini.info/immaginisolitari/albums/downloads/I_solitari_di_Dio.pdf
figli spirituali profilo fb è stato creato esclusivamente per diffondere preghiere e per dimostrare a Padre Christian tutto il nostro affetto. Lo stesso profilo è gestito da suoi. http://www.facebook.com/profile.php?id=100000464083927#!/profile.php?id=100002174679496&sk=info
“Per trovare la pace tornate a Cristo” Da un intervento di Padre Cristian agli studenti. http://www.secom.it/ecom/notizie/scheda/articolo/6715/
Padre Christian, nessuno sa dove sia andato il piccolo frate certosino della parrocchia di Marinella http://www.ilcrotonese.it/cultura-e-spettacoli/2001-10-30/padre-christian-nessuno-sa-dove-sia-andato-il-piccolo-frate-certosin
In attesa che padre Christian ritorni nella sua chiesa a Marinella ://www.ilcrotonese.it/cultura-e-spettacoli/2001-04-13/attesa-che-padre-christian-ritorni-nella-sua-chiesa-marinella
carthusian_life https://twitter.com/#!/sanbrunomonaco/status/156792647967711232/photo/1
“Il male non è più soltanto una deficienza, ma un’efficienza, un essere vivo, spirituale, pervertito e pervertitore. Terribile realtà. Mi¬steriosa e paurosa… E’ il nemico occulto che semina errori e sventu¬re nella storia umana…”
Il Piccolo, ma grande uomo certosino.
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“Quali sono oggi i bisogni maggiori della Chiesa? Non vi stupisca come semplicistica, o addirittura come superstiziosa e irreale, la nostra risposta: uno dei bisogni maggiori è la difesa da quel male, che si chiama Demonio…” “Il male non è più soltanto una deficienza, ma un’efficienza, un essere vivo, spirituale, pervertito e pervertitore. Terribile realtà. Mi¬steriosa e paurosa… E’ il nemico occulto che semina errori e sventu¬re nella storia umana…” “Sarebbe, questo sul Demonio e sull’influsso che egli può esercitare sulle singole persone, come su una comunità, su intere società, o su avvenimenti, un capitolo molto im¬portante della dottrina cattolica da ristudiare, mentre oggi lo è poco…” (Paolo VI – 15/ 11/ 1972 ).
Grande testimonianza
fonte: http://www.facebook.com/sanbrunone.certosino?ref=tn_tnmn#!/groups/80850899986/
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video youtube San Bruno di colonia: la monachella di san Bruno.
Il video pubblicato all’indirizzo:
http://www.youtube.com/watch?v=OHonASLZ1gA&feature=relmfu
http://www.youtube.com/watch?v=OHonASLZ1gA&feature=relmfu
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Con la monachella Mariantonia entriamo quanti sofferenti, tutti e con i monaci certosini a pregare: “tra monaci latini e monaci greci, e insieme ai certosini di Serra San Bruno.
Nella preghiera a san Bruno e allo Spirito Santo.
Prego lo Spirito Santo perché possiamo camminare verso la piena comunione, nel rispetto delle proprie tradizioni, perché il mondo creda. L’unità non può essere un oggetto di vanto personale o comunitario. Gesù ci vuole uniti perché il mondo creda, e creda che Dio è amore; ma il mondo non potrà credere che Dio è amore se non vede che gia l’amore ci unisce gli uni agli altri”. (fonte: Padre Jacques Dupont priore della Certosa di Serra San Bruno).
http://lamusicainpsichiatria.wordpress.com/la-monachella-di-st-bruno-ascesa-alla-beatificazione/
http://ilcristotuttoamore.blogspot.com/2011/12/la-monachella-di-san-bruno-mariantonia.html
Padre Christian:THOMAS GASTON CELESTIN EUGENE.
Padre Cristian, monaco certosino dal 1952, primo ritiro di 15 giorni presso la Grande Chartreuse di Grenoble, la prima fondata dal Patriarca San Bruno. Esperienza che consolida la ferma convinzione di diventare un certosino bruniano. Il 15 novembre del 1952 entrò nel grande monastero francese della Grande Certosa dove il 31 marzo 1958 fù celebrata la sua professione solenne, trascorrendo circa trent’anni nella Certosa francese.
Dom Christian, nel 1980 fu trasferito nel monastero brunoniano di Serra San Bruno (VV) il primo ed unico fondato dal Santo e dedicato anche a Santo Stefano, incontrando il Beato Giovanni Paolo II recatosi in visita alla Certosa calabrese nell’ottobre del 1984. Nell’agosto del 1994 per motivi di salute abbandona il convento serrese per vivere da sacerdote, in una chiesetta di San Giovanni Battista della Marinella d’ Isola Capo Rizzuto (KR).
Padre Christian svolge la mission certosina con tante persone, fratelli in difficoltà con le quali dedicherà la sua vita per la rinascita della chiesa locale donando preghiere e parole di conforto e ancor più, per le facoltà taumaturgiche di liberare dal demonio i posseduti, gli ossessi o spirdati.
Nel 1999 il piccolo grande uomo certosino continua il suo cammino in altri luoghi della Calabria, approdando infine in una casa di riposo per sacerdoti sita a Sant’Andrea Apostolo dello Ionio, dove dal 2010 per l’aggravarsi delle proprie condizioni di salute anni viveva in uno stato vegetativo di estrema sofferenza.
La PREGHIERA composte dal monaco certosino di San Bruno.
VIDEO: http://www.youtube.com/watch?v=pByV1iUzKFg
http://www.quicalabria.it/inprimopiano.asp?id_s=2&search=2&id_a=3948&pg=289&gp=29
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esorcismo………………….
2. E’ doveroso ricordare la storia, perchè oriunda di Sant’Andrea, della monachella di San Bruno ( 1875 – 1953 ).
Da quattro anni ovvero dal 2008, La si ricorda attraverso una festa cerimoniale in suo onore, che racconta il percorso degli avveninimenti dei miracoli che la beata monachella ha erogato a tutti coloro che con fede si sono rivolti a Lei per intercedere presso Dio.
Gli eventi festivi sono curati oltre che dalla collaborazione pastorale del sacerdote Don Franco Cittadino di Catanzaro, cappellano dell’Associazione “insieme per la Monachella” anche dalla persona del Cav. Stefano Galati (che affettuosamente è legato ed attaccato in fede alla monachella per le grazie ricevute e per i diversi miracoli ottenuti dalla stessa (la monachella chiamata anche: ”malatina di san Bruno”). Il Cav. Galati è presidente dell’omonima associazione culturale no-profit che con altri valenti soci collaboratori ( tra cui il segretario Sig. Tropea Pepè, il consigliere Sig. Raffaele Battaglia e il Sig Bruno Codispoti) con le proprie risorse umane danno aiuto alla riuscita della cerimonia in onore di Maria Antonia Samà, che vediamo nella foto di cui sotto:
Ed è così che si vuole ricordare e descrive l’evento della scena miracolosa che san Bruno ha voluto dare a questa deliziosa donna, Serva di Dio, che all’età di 12 anni fù invasa da uno spirito maligno mentre si recava in campagna con la mamma, si è chinata a bere in una pozzanghera d’acqua e da quel momento iniziò il calvario della sua vita; perchè? (in quella pozza d’acqua vi era allocato il demone, da cui fu tormentata nell’anima e nel corpo).
Dopo atroci sofferenze, fu portata alla Certosa dei santi Stefano e Bruno, dove fu liberata dallo spirito maligno, dopo lunghi, ripetuti e scrupolosi esorcismi, (il racconto recita: ………. si incamminarono fermandosi davanti all’ingresso della Certosa, cominciarono i rituali dell’esorcismo , che proseguirono per cinque ore alla presenza del Priore Don Pio Assandro , il quale decise di far prendere dall’Altare Maggiore, il Busto Reliquiario di San Bruno per sistemarlo davanti alla portineria dove era situata Mariantonia Samà. A quel punto succede il miracolo, alla vista del Busto argenteo di San Bruno, Mariantonia Samà si solleva da sola , abbraccia la statua gridando “ San Bruno mi ha fatto al Grazia ! “ La Gente del posto esulta e provvede a bruciare i vestiti e la cassa impregnati dal demone. La monachella di st. Brunone fa ritorno a Sant’Andrea e dopo la guarigione che ha durata di due anni, viene colpita da una forma di artrosi che costrinse la Poveretta ad allettarsi, incovacciata sulla schiena con le gambe rattrappite e le ginocchia elevate).
Nella preghiera a san Bruno e allo Spirito Santo, con la monachella Mariantonia entriamo quanti sofferenti, tutti e con i monaci certosini a: “tra monaci latini e monaci greci ci sentiamo fratelli, e insieme ai certosini di Serra San Bruno, ringrazio il Signore della nostra vicinanza, geografica e spirituale, con i monaci greci di San Giovanni Therestis.
Sant’Andrea Apostolo, Comune del basso Jonio di Calabria, nella casa di villa fraternità, ospita dei monaci Certosini di Serra ( i quali denotano sofferenza fisica per condurre una vita conventuale in zona montana, ed è per questo che il paese ionico, ed i gestori del Villa della F. che sono legati al pensiero spirituale di san Bruno o Brunone di Colonia), danno a questi uomini carismatici che in Loro vive san Bruno ed il cuore pulsa nel cammino del monachesimo cristiano contemporaneo, conducono questo cammino brunoniano per come si presenta nell’attuale realtà.
Ricordiamo ai lettori dei momenti storici accaduti in Calabria:
a-nel 1156, fu costruita una Grancia che sarebbe così diventata il centro della vita sociale del casale. e vicino ad essa fu eretta la prima chiesa matrice di Sant’Andrea, dedicata a Santa Caterina di Alessandria d’Egitto sino a quando i monaci perdettero tutti i loro possedimenti a Sant’Andrea.
b-come sant’Andrea, anche Gasperina, (paese distante in linea d’aria 13 km) da origine:
*al Santuario di Maria Santissima dei Termini (cui non si hanno notizie certe ma rimane sicuramente una delle chiesa di elevato interesse storico culturale e religioso, è probabile che l’edificio sia stato costruito su un rudere più antico a forma di torre, con la denominazione di “Termini” che indicava il termine della giurisdizione della Certosa di Serra San Bruno è passata alla diocesi di Squillace dopo che Gioacchino Murat soppresse, la Prelatura Nullius della Certosa, ossia nel 1808;
*al Convento o Grangia di Sant’Anna di Montauro e Gasperina ricordando ciò che rimane nel Comune gasperinese della presenza passata di St.Bruono e dei monaci bruniani.
https://sanbrunocertosino.wordpress.com/la-grangia-o-convento-di-santanna/
Prego lo Spirito Santo perché possiamo camminare verso la piena comunione, nel rispetto delle proprie tradizioni, perché il mondo creda. L’unità non può essere un oggetto di vanto personale o comunitario. Gesù ci vuole uniti perché il mondo creda, e creda che Dio è amore; ma il mondo non potrà credere che Dio è amore se non vede che gia l’amore ci unisce gli uni agli altri”.
(fonte: Padre Jacques Dupont priore della Certosa di Serra San Bruno).
Giornalismo cattolico – anicec PUL 2013, a cura di Gerardo Madonna
- ”La nostra vita è il Cristo, è Lui che deve vivere in noi e noi dobbiamo vivere in lui. Impareremo, dunque, a conoscerlo per conoscere noi stessi e per mezzo di lui vivere, non più solamente in dipendenza di Dio, come esige la ragione, ma in unione con lui, come richiede la fede”. L’unione di Dio con l’uomo e dell’uomo con Dio avvenuta nell’incarnazione del Figlio di Dio costituisce l’idea portante. “Dappertutto ci sforzeremo di mostrare nell’incarnazione il nucleo centrale che nell’opera precedente era stato considerato piuttosto dal punto di vista della creazione”.
http://ilcristotuttoamore.blogspot.com/2011/12/la-monachella-di-san-bruno-mariantonia.html
Mariantonia Samà, esorcizzata (liberata dal demonio) diventa la monachella di san Bruno e Serva di Dio. Calabria.
La monachella o malatina di san Bruno …..
Presso la Città del Vaticano, Roma, al Consiglio per la causa dei santi, è stata inoltrata la pratica per il riconoscimento della beatificazione di Maria Antonia Samà, Serva di Dio, miracolata e guarita da San Bruno o Brunone di Colonia.
Nella scultura, che dà forma ad un oggetto partendo da un materiale grezzo, si rende omaggio alla monachella di san Bruno nella grandezza dell’idea divina, circonfusa di gloria immortale vive che vediamo nella foto:
“Insieme per la monachella” La “Serva di Dio”
nella scala verso la santità si trova ai primi gradini e cresce sempre più la devozione dei fedeli.
La vocazione alla santità per trasmettere importanti segnali di fede alle nuove generazioni. Il tema della santità in un parallelismo critico tra la confusione nel mondo di oggi, stretto nel suo utilitarismo e la saggezza che si ispira al modello dei Santi.
Affascinati dalla figura della Serva di Dio, la Malatina.
La Monachella con amore divino e dedizione al monaco certosino st. Bruno, ha saputo con sacrificio ascoltare lo Spirito Santo, uniformandosi alla sua volontà, lungo quel cammino di vita personale di santità al quale ognuno di noi è chiamato ad assumere la propria Croce.
La storia di vita della monachella di San Bruno (1875 – 1953).
Nata in una profonda povertà, in una casetta senza luce e piena di umidità nel comune di Santa’Andrea Apostolo sullo Ionio provincia di Catanzaro, Calabria (Italia) il 02.03.1875 e cresciuta come figlia unica dalla madre poiché il padre Bruno era già deceduto, ebbe una infanzia caratterizzata da lavoro nei campi, scalza e in condizioni di miseria.
ed ivi, in questo Luogo è immortalata l’unica foto della candidata beata serva di Dio.
Ed è così che si vuole ricordare e descrivere come all’età di 12 anni fù invasa da uno spirito maligno mentre si recava in campagna con la mamma; si era chinata a bere in una pozzanghera d’acqua e da quel momento iniziò il calvario della sua vita; perchè? (in quella pozza d’acqua vi era allocato il demone, da cui fu tormentata per tantissimo tempo, nell’anima e nel corpo).
Dopo atroci sofferenze, Maria Antonia, fu portata alla Certosa dei santi Stefano e Bruno, che con la presenza di un sacerdote esorcista monaco bruniano e la visione di st. Bruno, fù liberata dallo spirito maligno;
L’evento della scena miracolosa che san Bruno ha voluto dare a questa deliziosa donna, Serva di Dio, (il racconto recita che: ………. Maria Antonia con la madre e i servi della baronessa Scoppa (classe baronea di Sant’Andrea Apostolo) si incamminarono dal paese per arrivare nei boschi delle Serre Calabre, fermandosi davanti all’ingresso della Certosa dove cominciarono i rituali dell’esorcismo, che proseguirono per cinque ore alla presenza del Priore Don Pio Assandro , il quale decise di far prendere dall’Altare Maggiore, il Busto Reliquiario di San Bruno per sistemarlo davanti alla portineria dove era situata Mariantonia Samà; a quel punto succede il miracolo, alla vista del Busto argenteo di San Bruno, Mariantonia Samà si solleva da sola , abbraccia la statua gridando “ San Bruno mi ha fatto la Grazia ! “.
Satana interviene nei confronti della donna: la malatina di st. Bruno dopo il miracolo ricevuto, ha sentito pronunciare dal demone la seguente frase:” me ne esco dal tuo corpo, però ti lascerò inferma per tutta la tua vita”. La Gente presente all’evento esulta provvedendo a bruciare i vestiti e la cassa impregnati dal demone. La monachella di st. Brunone fa ritorno a Sant’Andrea seguendo la strada provinciale che conduce a Soverato.
Dopo la guarigione che ha durata di due anni, viene colpita da una forma di artrosi che costrinse la Poveretta ad allettarsi, incovacciata sulla schiena con le gambe rattrappite e le ginocchia elevate).
La festa cerimoniale della morte .
Il 27.05.1953 all’età di 78 anni abbandonava le sofferenze terrene e guidata dagli angeli incontrava il Sole Eterno Gesù. Incontrando il suo, il nostro e il Dio di tutti nel regno dell’immortalità. Quel giorno le campane del luogo emanavano un canto di festa! Mariantonia che da allora con il capo coperto dal Velo nero della Congregazione fu chiamata la Monachella di San Bruno .
Si spense tra lo stupore del popolo che la acclamò subito come una Santa, alla luce del fatto che il suo corpo risultò prodigiosamente senza piaga da decubito.
Fu portata in processione per le strade del paese poi la salma rimase esposta al pubblico fino al 29 Maggio,
La storia di Mariantonia Samà, ammantata da diversi racconti dove il padre portava il nome di Bruno come il santo delle Serre di Calabria. In quelle acque gelide dove san Bruno soleva fare penitenza ed inginocchiato pregava contemplando Dio e in quell’acqua miracolosa nomata per la guarigione degli ossessi o indemoniati dove tuttora la statua di San Bruno in atto di preghiera, si sono immerse tante volte, nella speranza che il diavolo si allontani anche da Lei, inutilmente!
Mariantonia fu tumulata nella Cappella delle Suore Riparatrici del Sacro Cuore, per loro espresso desiderio, nel paese di Sant’Andrea.
Dopo la sua morte le testimonianze della Grazie ottenute dai fedeli si moltiplicarono , la segnalazione dei prodigi con la Bilocazione , il profumo di rose o gelsomino.
Prego lo Spirito Santo perché possiamo camminare verso la piena comunione, nel rispetto delle proprie tradizioni, perché il mondo creda.
Nella Grangia dei Certosini:
La Casa delle Suore Riparatrici del Sacro Cuore:
la monachella di st. Bruno chiamata anche: ”malatina di san Bruno” rimane in questo luogo, nella Cappella dei morti, per circa cinquant’anni.
Oggi le sacre ossa di Mariantonia Samà, traslati dalla tomba delle Suore il 3 Agosto 2003, si trovano nella Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo a Sant’Andrea dello Ionio e riposano in pace nella chiesa madre del suo paese natio.
Le richieste d’intercessioni rivolte a Mariantonia si ripetono continuamente, e le guarigioni miracolose che la gente ha affermato di aver ottenuto, sono testimonianze indiscutibili. Mariantonia ha visto San Bruno sorridente, nella sua forma naturale ma in argento, ha abbracciato la statua gridando «San Bruno mi ha fatto la grazia» in una quiete ricadente solo su coloro che hanno trovato libertà di seguire il proprio cuore, come il santo fondatore dei certosini San Bruno «mite come un agnello e sempre festoso in volto», liberatore degli “spirdati”, indemoniati, ossessi.
Nella Chiesa madre, con una Cerimonia solenne, in data 5 Agosto 2007 venne annunciata l’apertura dell’inchiesta Diocesana per la Canonizzazione della Serva di Dio Mariantonia Samà , mentre il 2 Marzo del 2009 ne è stata formalizzata la chiusura.
L’intera documentazione è ora a Roma presso la Congregazione per le Cause dei Santi, nell’attesa, si invoca la monachella per salvare le nostre anime e di allontanare per sempre il male.
http://sanbrunone.wordpress.com/s-bruno-padre-taumaturgo-ed-i-suoi-figli-esorcisti/
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“La nostra vita è il Cristo, è Lui che deve vivere in noi e noi dobbiamo vivere in lui. Impareremo, dunque, a conoscerlo per conoscere noi stessi e per mezzo di lui vivere, non più solamente in dipendenza di Dio, come esige la ragione, ma in unione con lui, come richiede la fede”.
L’unione di Dio con l’uomo e dell’uomo con Dio avvenuta nell’incarnazione del Figlio di Dio.
“Dappertutto ci sforzeremo di mostrare nell’incarnazione il nucleo centrale che nell’opera precedente era stato considerato piuttosto dal punto di vista della creazione”.
La Festa in onore alla monachella.
Dal 2008, come s’ intende ricordare la monachella di st. Bruno.
Attraverso una cerimonia in suo onore si racconta il percorso degli avveninimenti storici dei miracoli, la candidata beata ha con la propria intercessione a Dio, erogato a tutti coloro che con fede gli si sono rivolti, tante belle e gioiose grazie di serenità.
Gli eventi festivi sono curati oltre che dalla collaborazione pastorale del sacerdote Don Franco Cittadino di Catanzaro, cappellano dell’Associazione “insieme per la Monachella” anche dalla persona del Cav. Stefano Galati (nella foto):
(Il Cav Galati è legato ed attaccato affettuosamente in fede alla monachella per le grazie ricevute e per i diversi miracoli ottenuti dalla stessa).
Galatiè presidente dell’omonima associazione culturale no-profit che con altri valenti soci collaboratori quali: il segretario Sig. Tropea Pepè, il consigliere Sig. Raffaele Battaglia e il Sig Bruno Codispoti che, con le proprie risorse umane danno l’aiuto necessario alla riuscita della cerimonia in onore di Maria Antonia Samà. Nelle preghiere inoltrate san Bruno e alla monachella Mariantonia, entriamo sofferenti con tutti e con i monaci certosini presenti nel mondo, a vivere: la preghiera dinanzi a Dio.
Mariantonia Samà, esorcizzata (liberata dal demonio) diventa la monachella di san Bruno e Serva di Dio. Calabria.La malatina di san Bruno …..
Presso la Città del Vaticano, Roma, al Consiglio per la causa dei santi, è stata inoltrata la pratica per il riconoscimento della beatificazione di Maria Antonia Samà, Serva di Dio, miracolata e guarita da San Bruno o Brunone di Colonia.
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Nella scultura (che vediamo nella foto sottostante) partendo da un materiale grezzo, il basso rilievo raffigurante: LA MONACHELLA DI SAN BRUNO nata in Calabria il 2 marzo 1875 a Sant’Andrea Jonio (CZ) e ivi morta il 27 maggio 1953. L’opera è di Gianni Verdiglione, scultore badolatese (CZ).
(Cattedra di elette virtù, testimonianza di amore e di fede, segno di imperituro ricordo per tutti i devoti nei secoli a venire).
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“Insieme per la monachella”
La “Serva di Dio”
nella scala verso la santità si trova ai primi gradini e cresce sempre più la devozione dei fedeli.
Lʼassociazione “Insieme per la monachella”, presieduta da Stefano Galati, è un punto di ritrovo per tutti coloro i quali intendono conoscere ed amare Mariantonia,ma anche per i cittadini Andreolesi,quelli che vivono a Sant’ Andrea apostolo sullo Ionio e quelli che abitano altrove; questo luogo andreolese è memoria del passato di Mariantonia Samà che con la sua vita ha tramandato nella sofferenza un valore inestimabile di amore verso Gesù e la Madonna (che Mariantonia soleva continuamente ed instancabilmente pronunciare dal suo giaciglio (lettino) alle persone che rendevono assistenza e compagnia); il gruppo associazionistico “Insieme per la monachella”, che promulga e diffonde le virtù di questa donna che ha vissuto la vita in concetto di santità e di povertà come l’esempio dato dai monaci del deserto, tale da insegnare a Lei come nel silenzio si ascolta la parola di Dio. Il punto di incontro tra l’associazione e le nuove realtà sociali di oggi, ha consentito al presidente Stefano Galati, è l’amore che si intende dare verso la monachella e ciò ha permesso di ideare ad impegno di Galati un bassorilievo di grande significato umano della bonitas acquisita durante gli anni di sofferenza dalla monachella di st. Bruno. Ancora oggi attraverso l’impegno del Presidente, che ha intento di promuovere a tutti la figura della malatina di san Bruno, concede le foto, i DVD ed altro materiale, per un migliore realizzo di questa pagina web, altresì ogni anno si organizzano momenti di incontro per ricordare la figura di questa santa donna, alla quale lo Spirito Santo concesse i doni della profezia, della guarigione, della bilocazione, della immunità da piaghe da decubito. Lʼassociazione “Insieme per la monachella”, presieduta da Stefano Galati, propone la lettura del libro già presente sul web e di pubblico dominio: http://www.andreolesi.com/storia/libricino_monachella.pdf *************************************************************************************************************La vocazione alla santità per trasmettere importanti segnali di fede alle nuove generazioni. Il tema della santità in un parallelismo critico tra la confusione nel mondo di oggi, stretto nel suo utilitarismo e la saggezza che si ispira al modello dei Santi.
Affascinati dalla figura della Serva di Dio, la Malatina.
La Monachella con amore divino e dedizione al monaco certosino st. Bruno, ha saputo con sacrificio ascoltare lo Spirito Santo, uniformandosi alla sua volontà, lungo quel cammino di vita personale di santità al quale ognuno di noi è chiamato ad assumere la propria Croce.
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La storia di vita della monachella di San Bruno (1875 – 1953).
Nata in una profonda povertà, in una casetta senza luce e piena di umidità nel comune di Santa’Andrea Apostolo sullo Ionio provincia di Catanzaro, Calabria (Italia) il 02.03.1875 e cresciuta come figlia unica dalla madre poiché il padre Bruno era già deceduto, ebbe una infanzia caratterizzata da lavoro nei campi, scalza e in condizioni di miseria, ed ivi in questo Luogo è immortalata l’unica foto della candidata beata serva di Dio.
Ed è così che si vuole ricordare e descrivere come all’età di 12 anni fù invasa da uno spirito maligno mentre si recava in campagna con la mamma; si era chinata a bere in una pozzanghera d’acqua e da quel momento iniziò il calvario della sua vita; perchè? (in quella pozza d’acqua vi era allocato il demone, da cui fu tormentata per tantissimo tempo, nell’anima e nel corpo).
Dopo atroci sofferenze, Maria Antonia, fu portata alla Certosa dei santi Stefano e Bruno, che con la presenza di un sacerdote esorcista monaco bruniano e la visione di st. Bruno, fù liberata dallo spirito maligno;
L’evento della scena miracolosa che san Bruno ha voluto dare a questa deliziosa donna, Serva di Dio, (il racconto recita che: ………. Maria Antonia con la madre e i servi della baronessa Scoppa (classe baronea di Sant’Andrea Apostolo) si incamminarono dal paese per arrivare nei boschi delle Serre Calabre, fermandosi davanti all’ingresso della Certosa dove cominciarono i rituali dell’esorcismo, che proseguirono per cinque ore alla presenza del Priore Don Pio Assandro , il quale decise di far prendere dall’Altare Maggiore, il Busto Reliquiario di San Bruno per sistemarlo davanti alla portineria dove era situata Mariantonia Samà; a quel punto succede il miracolo, alla vista del Busto argenteo di San Bruno, Mariantonia Samà si solleva da sola , abbraccia la statua gridando “ San Bruno mi ha fatto la Grazia ! “.
Satana interviene nei confronti della donna: la malatina di st. Bruno dopo il miracolo ricevuto, ha sentito pronunciare dal demone la seguente frase:” me ne esco dal tuo corpo, però ti lascerò inferma per tutta la tua vita”. La Gente presente all’evento esulta provvedendo a bruciare i vestiti e la cassa impregnati dal demone. La monachella di st. Brunone fa ritorno a Sant’Andrea seguendo la strada provinciale che conduce a Soverato.
Dopo la guarigione che ha durata di due anni, viene colpita da una forma di artrosi che costrinse la Poveretta ad allettarsi, incovacciata sulla schiena con le gambe rattrappite e le ginocchia elevate).
La festa cerimoniale della morte .
Il 27.05.1953 all’età di 78 anni abbandonava le sofferenze terrene e guidata dagli angeli incontrava il Sole Eterno Gesù. Incontrando il suo, il nostro e il Dio di tutti nel regno dell’immortalità. Quel giorno le campane del luogo emanavano un canto di festa! Mariantonia che da allora con il capo coperto dal Velo nero della Congregazione fu chiamata la Monachella di San Bruno .
Si spense tra lo stupore del popolo che la acclamò subito come una Santa, alla luce del fatto che il suo corpo risultò prodigiosamente senza piaga da decubito.
Fu portata in processione per le strade del paese poi la salma rimase esposta al pubblico fino al 29 Maggio,
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La storia di Mariantonia Samà, ammantata da diversi racconti dove il padre portava il nome di Bruno come il santo delle Serre di Calabria. In quelle acque gelide dove san Bruno soleva fare penitenza ed inginocchiato pregava contemplando Dio e in quell’acqua miracolosa nomata per la guarigione degli ossessi o indemoniati dove tuttora la statua di San Bruno in atto di preghiera, si sono immerse tante volte, nella speranza che il diavolo si allontani anche da Lei, inutilmente!
Mariantonia fu tumulata nella Cappella delle Suore Riparatrici del Sacro Cuore, per loro espresso desiderio, nel paese di Sant’Andrea.
Dopo la sua morte le testimonianze della Grazie ottenute dai fedeli si moltiplicarono , la segnalazione dei prodigi con la Bilocazione , il profumo di rose o gelsomino.
Prego lo Spirito Santo perché possiamo camminare verso la piena comunione, nel rispetto delle proprie tradizioni, perché il mondo creda.
Nella Grangia dei Certosini:
La Casa delle Suore Riparatrici del Sacro Cuore:
la monachella di st. Bruno chiamata anche: ”malatina di san Bruno” rimane in questo luogo, nella Cappella dei morti, per circa cinquant’anni.
Oggi le sacre ossa di Mariantonia Samà, traslati dalla tomba delle Suore il 3 Agosto 2003, si trovano nella Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo a Sant’Andrea dello Ionio e riposano in pace nella chiesa madre del suo paese natio.
Le richieste d’intercessioni rivolte a Mariantonia si ripetono continuamente, e le guarigioni miracolose che la gente ha affermato di aver ottenuto, sono testimonianze indiscutibili. Mariantonia ha visto San Bruno sorridente, nella sua forma naturale ma in argento, ha abbracciato la statua gridando «San Bruno mi ha fatto la grazia» in una quiete ricadente solo su coloro che hanno trovato libertà di seguire il proprio cuore, come il santo fondatore dei certosini San Bruno «mite come un agnello e sempre festoso in volto», liberatore degli “spirdati”, indemoniati, ossessi.
Nella Chiesa madre, con una Cerimonia solenne, in data 5 Agosto 2007 venne annunciata l’apertura dell’inchiesta Diocesana per la Canonizzazione della Serva di Dio Mariantonia Samà , mentre il 2 Marzo del 2009 ne è stata formalizzata la chiusura.
L’intera documentazione è ora a Roma presso la Congregazione per le Cause dei Santi, nell’attesa, si invoca la monachella per salvare le nostre anime e di allontanare per sempre il male.
“La nostra vita è il Cristo, è Lui che deve vivere in noi e noi dobbiamo vivere in lui. Impareremo, dunque, a conoscerlo per conoscere noi stessi e per mezzo di lui vivere, non più solamente in dipendenza di Dio, come esige la ragione, ma in unione con lui, come richiede la fede”.
L’unione di Dio con l’uomo e dell’uomo con Dio avvenuta nell’incarnazione del Figlio di Dio.
“Dappertutto ci sforzeremo di mostrare nell’incarnazione il nucleo centrale che nell’opera precedente era stato considerato piuttosto dal punto di vista della creazione”.La Festa in onore alla monachella.
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Dal 2008
Come s’ intende ricordare la monachella di st. Bruno.
Attraverso una cerimonia in suo onore si racconta il percorso degli avveninimenti storici dei miracoli, la candidata beata ha con la propria intercessione a Dio, erogato a tutti coloro che con fede gli si sono rivolti, tante belle e gioiose grazie di serenità.
Gli eventi festivi sono curati oltre che dalla collaborazione pastorale del sacerdote Don Franco Cittadino di Catanzaro, cappellano dell’Associazione “insieme per la Monachella” anche dalla persona del Cav. Stefano Galati è legato ed attaccato affettuosamente in fede alla monachella per le grazie ricevute e per i diversi miracoli ottenuti dalla stessa).
Galati è presidente dell’omonima associazione culturale no-profit che con altri valenti soci collaboratori quali: il segretario Sig. Tropea Pepè, il consigliere Sig. Raffaele Battaglia e il Sig Bruno Codispoti che, con le proprie risorse umane danno l’aiuto necessario alla riuscita della cerimonia in onore di Maria Antonia Samà. Nelle preghiere inoltrate san Bruno e alla monachella Mariantonia, entriamo sofferenti con tutti e con i monaci certosini presenti nel mondo, a vivere: la preghiera dinanzi a Dio.
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video youtube San Bruno di colonia: la monachella di san Bruno.
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Con la monachella Mariantonia Samà entriamo nella sfera dell’universo dei certosini, quanti sofferenti tutti, a pregare: ………
Nella preghiera a san Bruno e allo Spirito Santo.
Prego lo Spirito Santo perché possiamo camminare verso la piena comunione, nel rispetto delle proprie tradizioni, perché il mondo creda. L’unità non può essere un oggetto di vanto personale o comunitario. Gesù ci vuole uniti perché il mondo creda, e creda che Dio è amore; ma il mondo non potrà credere che Dio è amore se non vede che gia l’amore ci unisce gli uni agli altri”. (fonte: Padre Jacques Dupont priore della Certosa di Serra San Bruno).
La monachella di st. Bruno: ascesa alla beatificazione.
la malatina di san Bruno…..
La monachella di st. Bruno.
Presso la Città del Vaticano, Roma, al Consiglio per la causa dei santi, è stata inoltrata la pratica per il riconoscimento della beatificazione di Maria Antonia Samà nata Santa’Andrea Apostolo sullo Ionio il 02.03.1875 ed ivi, il 27.05.1953, abbandonava le sofferenze terrene e guidata dagli angeli incontrava il Sole Eterno Gesù. Incontrando il suo, il nostro e il Dio di tutti nel regno dell’immortalità. Quel giorno le campane del luogo emanavano un canto di festa!
La storia della monachella di San Bruno (1875 – 1953).
Ed è così che si vuole ricordare e descrivere l’evento della scena miracolosa che san Bruno ha voluto dare a questa deliziosa donna, Serva di Dio, che all’età di 12 anni fù invasa da uno spirito maligno mentre si recava in campagna con la mamma, si è chinata a bere in una pozzanghera d’acqua e da quel momento iniziò il calvario della sua vita; perchè? (in quella pozza d’acqua vi era allocato il demone, da cui fu tormentata per tantissimo tempo, nell’anima e nel corpo).
Dopo atroci sofferenze, Maria Antonia, fu portata alla Certosa dei santi Stefano e Bruno, che con la presenza di un sacerdote esorcista monaco bruniano e la visione di st. Bruno, fù liberata dallo spirito maligno;
(il racconto recita che: ………. Maria Antonia con la madre e i servi della baronessa Scoppa (classe baronea di Sant’Andrea Apostolo) si incamminarono dal paese per arrivare nei boschi delle Serre Calabre, fermandosi davanti all’ingresso della Certosa dove cominciarono i rituali dell’esorcismo, che proseguirono per cinque ore alla presenza del Priore Don Pio Assandro , il quale decise di far prendere dall’Altare Maggiore, il Busto Reliquiario di San Bruno per sistemarlo davanti alla portineria dove era situata Mariantonia Samà; a quel punto succede il miracolo, alla vista del Busto argenteo di San Bruno, Mariantonia Samà si solleva da sola , abbraccia la statua gridando “ San Bruno mi ha fatto la Grazia ! “.
Satana interviene nei confronti della donna la malatina di st. Bruno che ha sentito pronunciare dal demone la seguente frase:” me ne esco dal tuo corpo, però ti lascerò inferma per tutta la tua vita”. La Gente del posto presente al miracolo esulta e provvede a bruciare i vestiti e la cassa impregnati dal demone.
La monachella di st. Brunone fa ritorno a Sant’Andrea seguendo la strada provinciale che conduce a Soverato.
Dopo la guarigione che ha durata di due anni, viene colpita da una forma di artrosi che costrinse la Poveretta ad allettarsi, incovacciata sulla schiena con le gambe rattrappite e le ginocchia elevate).
festa cerimoniale
Dal 2008 si ricorda la monachella di st.Bruno attraverso una festa cerimoniale in suo onore che racconta il percorso degli avveninimenti storici dei miracoli che la candidata beata ha con la sua intercessione presso Dio erogato a tutti coloro che con fede gli si sono rivolti.
Gli eventi festivi sono curati oltre che dalla collaborazione pastorale del sacerdote Don Franco Cittadino di Catanzaro, cappellano dell’Associazione “insieme per la Monachella”
La monachella chiamata anche: ”malatina di san Bruno”.
Il Cav. Galati è presidente dell’omonima associazione culturale no-profit che con altri valenti soci collaboratori quali: il segretario Sig. Tropea Pepè, il consigliere Sig. Raffaele Battaglia e il Sig Bruno Codispoti che, con le proprie risorse umane danno l’aiuto necessario alla riuscita della cerimonia in onore di Maria Antonia Samà.
Nelle preghiere inoltrate san Bruno e alla monachella Mariantonia, entriamo sofferenti con tutti e con i monaci certosini presenti nel mondo, a vivere: la preghiera dinanzi a Dio.
Per ricordare Mariantonia Samà la Monachella di San Bruno.
5° incontro 26 Maggio 2013 ore 18,00 presso la Chiesa Madre di San Nicola Vescovo Gagliato (CZ).
Lʼassociazione “Insieme per la monachella”, presieduta da Stefano Galati, punto di ritrovo per tutti coloro i quali intendono conoscere ed amare Mariantonia, promuove la memoria della malatina di san Bruno che rivestita di un abito di lino bianco, fu portata in processione per le vie del paese con la bara aperta e acclamata santa dal popolo. Dall’Archivio Storico della Certosa di Serra San Bruno, i manoscritto di quindici pagine che la riguarda, Guarigione della giovinetta di Sant’Andrea, una cronaca preziosa e dettagliata, collegata ai riti di liberazione degli spirdati o ossessi in Calabria.
I Fuochi di artificio chiuderanno l’evento.
…. all’eta di 12 anni, la bimba dice stranezze, si contorce, proferisce bestemmie e non prende cibo se non dopo la mezzanotte, non ci sono dubbi: ha preso lo spirito maligno bevendo alla pozza, è una indemoniata!
https://sanbrunocertosino.wordpress.com/la-monachella-di-san-bruno-ascesa-alla-beatificazione/
La malatina di san Bruno.
Lʼassociazione “Insieme per la monachella”, presieduta da Stefano Galati, è un punto di ritrovo per tutti coloro i quali intendono conoscere ed amare Mariantonia ma anche per i cittadini Andreolesi che vivono a Sant’ Andrea Apostolo sullo Ionio e quelli che abitano altrove. Mariantonia Samà con la sua vita ha tramandato la sofferenza in un valore inestimabile di amore verso Gesù e la Madonna; la malatina soleva instancabilmente pronunciare dal suo giaciglio (lettino) preghiere col santo rosario alle persone che rendevono assistenza e compagnia); il gruppo associazionistico “Insieme per la monachella”, promulga e diffonde le virtù di questa donna che ha vissuto la vita in concetto di santità e di povertà come l’esempio dato dai monaci del deserto bruniano, tale da insegnare a Lei come nel silenzio si ascolta la parola di Dio. Il punto di incontro, tra l’associazione e le nuove realtà sociali di oggi, ha consentito al presidente Stefano Galati di allargare l’amore che si intende dare verso la monachella, e ciò ha permesso di ideare ad impegno di Galati un bassorilievo (che vediamo nella foto sotto) di grande significato umano della bonitas acquisita durante gli anni di sofferenza dalla monachella di st. Bruno.basso rilievo raffigurante: LA MONACHELLA DI SAN BRUNO nata in Calabria il 2 marzo 1875 a Sant’Andrea Jonio (CZ) e ivi morta il 27 maggio 1953. L'opera è di Gianni Verdiglione, scultore badolatese (CZ).Lʼassociazione “Insieme per la monachella”, presieduta da Stefano Galati, propone la lettura del libro già presente sul web e di pubblico dominio: http://www.andreolesi.com/storia/libricino_monachella.pdf Ancora oggi, attraverso l’impegno del Presidente che ha intento di promuovere a tutti la beatezza emersa in 60 anni di stasi dalla malatina di san Bruno, ed in questo cammino di fede si persiste nel lavoro associazionistico concedendo foto, DVD ed altro materiale, per un migliore realizzo di nuove pagine web; altresì ogni anno si organizzano momenti di incontro per ricordare la figura di della santa donna alla quale lo Spirito Santo concesse i doni della profezia, della guarigione, della bilocazione e dell’ immunità delle piaghe da decubito. *****************************************************************************************************
Il busto di st. Brunone veniva posto davanti alla portineria, su un banco di pietra sito tra l’abbeveratoio e la torre del conte Ruggero. reliquario in argento,
St. Bruno si era ritirato eremita in località Torre, eretto la prima certosa italiana delle SERRE calabre, dopo la prima eretta a Chartreuse in Francia.
(Venerato da tutto il mondo sopra l’altare maggiore della cappella conventuale il cranio e le ossa di San Bruno o Brunone di Colonia, fondatore dell’ordine dei certosini morto in Calabria).
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Satana interviene nei confronti della bambina nell’immediatezza e dopo il miracolo che ha sentito pronunciare dal demone la seguente frase:
” me ne esco dal tuo corpo, però ti lascerò inferma per tutta la tua vita”.
Mariantonia viene colpita da malattia reumatica, si mette a letto, coricata sulla schiena, con le gambe rattrappite e le ginocchia levate in alto come una montagnola.
Totalmente immobile, se non per l’uso delle mani per sgranare il rosario e mangiare qualcosa con le dita, rimane su quel letto per sessant’anni, fino alla morte avvenuta nel 1953.
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Cronaca locale:
http://www.telejonio.com/Anniversario-Monachella-di-San-Bruno_idPr11_idPu2529.html***************************************************************************
video youtube:
http://www.youtube.com/watch?v=PKmdSLj6zag
http://www.youtube.com/watch?v=OHonASLZ1gA&feature=plcp
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http://www.youtube.com/watch?v=sDfDCvMOsBY&feature=plcp
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Nell’anno 1505 vennero alla luce i resti di Bruno e Lanuino ritrovate al disotto della chiesa di Santa Maria del Bosco i cui corpi erano stati sepolti.
Il grande evento: le reliquie furono portate in processione il martedì di pentecoste e in Calabria, in Serra San Bruno, si diffonde il culto del santo come taumaturgo e liberatore degli indemoniati).
Diverse furono le Statue, realizzate in omaggio a San Brunone di Colonia, Rettore e prof. di Filosofia e teologia all’Università di Reims, tra cui quella effigiato in ginocchio e concentrato nel pregare nel laghetto o stagno, creato dalla popolazione Serrese nel 1645 a testimonianza delle dure penitenze e preghiere, immerso quasi totalmente nelle acque gelide dei torrenti.Agli inizi del 1500 verso l’anno 1505 in Calabria, si era diffuso il culto di St. Bruno come Taumaturgo, liberatore degli indemoniati, ossessi o spirdati. Gli esorcismi avvenivano pubblicamente con lunghi riti collettivi che si svolgevano il lunedì e il martedì dopo Pentecoste, nel laghetto in mezzo al quale si trova la statua di San Bruno Penitente;
Nelle vicinanze, la prima Certosa eremitica di Santa Maria del Bosco, il Dormitorio e il Luogo sacro dove il santo soleva pregare e contemplare Dio.
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La Serva di Dio, la malatina e monachella di san Bruno.
La storia di Mariantonia Samà è ammantata da diversi racconti popolari, la Monachella di San Bruno riceve le preghiere e le suppliche perchè non guarisce; la baronessa Erichetta Scoppa decide così di portare la piccola indemoniata alla Certosa dei Santi Stefano e Bruno per farla esorcizzare, venne guarita dal taumaturgo san Bruno!
La Malatina Serva di Dio immobile nel suo letto, ha avuto nella sua vita terrena solo l’uso delle mani per pregare la Madonna attraverso il Santo Rosario.
All’età di 34 anni Mariantonia perse la madre, le persone del Luogo diedero la compagnia e l’assistenza necessaria nella sua casetta, pellegrinaggio di gruppo intenta a recitare in Latino il Santo Rosario.
La Comunione al dì: la Santa Eucaristia tre volte al giorno, mattina mezzogiorno e sera.
Venerata come una Santa, Mariantonia Serva di Dio dava e dona Speranza alla gente che gli chiedeva e chiede intercessioni, Grazie e Miracoli.
Il 27 maggio del 1953 Mariantonia aveva raggiunto l’età di 78 anni, era giunta la fine dei suoi giorni di vita e di sofferenze, si spense tra il popolo andreolese che le volle bene e l’ acclamò santa. Il corpo, prodigiosamente senza piaghe da decubito, pelle appariva fresco. Fu portata in processione per le strade del paese e rimase esposta al pubblico fino al 29 maggio, quando fu tumulata nella Cappella delle Suore Riparatrici del Sacro Cuore.
Dopo la sua morte le testimonianze delle grazie ottenute dai fedeli si moltiplicarono, la segnalazione di prodigi come la bilocazione, il profumo di rose o gelsomino, l’intercessione in situazioni difficili e le guarigioni miracolose si ripeterono. Il 5 Agosto 2007 venne data apertura all’inchiesta Diocesana per la Canonizzazione della donna Serva di Dio e il 2 Marzo del 2009 è stata formalizzata la chiusura .
L’intera documentazione è a Roma nella Congregazione per le Cause dei Santi.
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Ciò che rimane oggi: Gonfalone in filigrana d’oro dato in omaggio nell’anno 2008 dal Cav. Galati Stefano alla memoria di Mariantonia la monachella di st. Bruno (cattedra di elette virtù, testimonianza di amore e di fede, segno di imperituro ricordo per tutti i devoti nei secoli a venire.
Giornalismo cristiano, ANICEC 2012 (P.U.L. – Città del Vaticano)
a cura di Gerardo Madonna
*** GIORNALISMO CRISTIANO *** ANICEC masters universitario (Uni Cattololica e PUL Città del Vaticano) di alta formazione permanente e ricorrente (ai sensi dell’articolo 3 del decreto MURST 509/1999 e del decreto MIUR 270/2004, e attivati secondo le modalità di cui all’articolo 1, comma 15, della legge n.4 del 14 gennaio 1999).
contatti: GERARDO MADONNA email: gerardomadonna@libero.it,