Nel V centenario della beatificazione di San Bruno o Brunone. Il “regalo” del 2014.

 Autore:  https://www.facebook.com/sanbrunone.certosino

Questo articolo nasce  dalla collaborazione degli amici  virtuali conosciuti su internet, testimonianza vera di persone che proprio per la loro fede, non si vantano di ciò che fanno, … Questo però riguarda tutti: ognuno di noi, nella propria vita di ogni giorno, … Con questa forza dare testimonianza di Gesù Cristo, essere  soprattutto cristiani. Ringrazio di cuore:  https://www.facebook.com/roberto.sabatinelli  e   https://www.facebook.com/JavierRuiz.Ruizanglada

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Il regalo più bello: l’ immagine del monaco all’eremo di S. Bruno 

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Per cercare di comprendere ragioni e le finalità di questo articolo, viene messo in risalto il culto di Bruno considerato il santo delle serre calabresi, Taumaturgo e liberatore degli ossessi, che ha vissuto un primo periodo di esperienza monastica di contemplazione e di comunione con Dio prima nella valle francese della Chartreuse, e successivamente alla fine dell’undicesimo secolo in località Torre di Calabria, sede capitale del Conte Ruggero I il Normanno.
 
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 Filmato:  https://www.youtube.com/watch?v=0aBoVQdIQhE

Quinto centenario della beatificazione di San Bruno.

Il 2014, è l’anno giubilare di San Bruno. Nasce a Colonia (Germania) nel 1033 muore il 1101 in Calabria, nel luogo dello spirito dell’eremo di Santa Maria della Torre che rimane punto di riferimento per la pietà popolare tra verità storica ed elementi leggendari. Il fondatore dei Certosini custodendo un’esperienza di vita solitaria e di preghiera, e sull’esempio dei padri del deserto, Bruno assieme ad altri eremiti fece nascere il primo cenobio certosino in cui, per la preghiera della notte scelse una piccola grotta della montagna serrese. Nasceva così la Certosa di Serra San Bruno, la prima e unica in Italia fondata dal Santo di origine tedesca.
Agli inizi del Cinquecento furono trovati, custoditi e venerate le ossa di Bruno e il 19 luglio del 1514, veniva santificato con approvazione del culto all’interno dell’Ordine e con Decreto del 19 dicembre. Nel 1622, Gregorio XV deliberava la canonizzazione di San Bruno estesa a tutta la Chiesa universale e dove il 19 luglio prossimo saranno ricordati i 5 secoli di culto. I cinquecento anni della sua beatificazione proclamata da papa Leone X tramite vivae vocis oraculo, è l’anno di grazia per il fondatore dell’ordine dei Certosini, Bruno di Colonia, sacerdote e monaco (un uomo in bontà con Dio, persona giusta, sapiente, buono, poeta e saggista, Canonico della Cattedrale di Colonia e poi del Capitolo di Reims dove diventò Rettore e Cancelliere della Diocesi nel 1075. Agli inizi del XV sec. , col decreto di Leone e dell’exequatur del 4 febbraio i Certosini, il 17 febbraio del 1514 riprendevano possesso del sacro Monastero dei santi Stefano e Bruno in quanto nel 1192 un precedente “Breve” di Celestino III informava che il convento di Serra era stata affidata ai Cistercensi di Fossanova.
Per i cinquecento anni del ritorno dei certosini a Serra, Madre Mirella Muià che è una monaca eremita e vive in Calabria, ha realizzato una icona (di stile bizantino, opera che rappresenta il congiungimento tra le Chiese di oriente e di occidente in quanto lo stesso san Bruno è stato un forte sostenitore dell’unità dei cristiani) solennemente intronizzata lo scorso gennaio ed esposta nella cappella esterna la Certosa di Serra, raffigurante san Bruno.
Il 9 giugno scorso, lunedì dopo la Pentecoste, San Bruno viene proclamato dal vescovo compatrono dell’Arcidiocesi di Catanzaro, assieme a san Vitaliano e sant’Agazio.
Quello che fa notizia nei pellegrini e visitatori, e che nel “luogo dello spirito”, l’evento straordinario cioè è di un’immagine che nei giorni 14 e 15 giugno, comparve su una delle porte laterali della Chiesa di Santa Maria del Bosco ricostruita sull’eremo edificato da san Bruno che per tanti secoli teneva in modo misterioso le ossa del santo, quindi è da ritenersi il regalo più bello che Bruno ha voluto fare al mondo intero per i cinquecento anni dalla sua beatificazione in un luogo Santamaria del Bosco dove a pochi chilometri vivono i cinque monaci dell’Ordine certosino.

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Riguardo la “figura di San Bruno su Internet” e dell’immagine comparsa sulla porta laterale dx dell’eremo di San Bruno.

Il Giornalista Gianni Romano corrispondente del giornale “Quotidiano di Calabria” ha formulato delle domande a Gerardo Madonna riguardo l’immagine di un monaco comparsa sulla porta laterale dx della chiesa di Santa Maria del Bosco vista e fotografata anche da diverse persone. Gerardo trova la risposta facendo riportare la frase espressa dal monaco certosino San Bruno in questo Luogo dello Spirito: “Primo in quest’eremo io che sono coperto da questa lapide meritai di diventare il fondatore di un ovile di Cristo. Il mio nome è Bruno, mia madre fu la terra di Germania e la piacevole quiete del bosco mi trasferì presso i Calabri. Ero maestro, araldo di Cristo, uomo noto nel mondo. E ciò era grazia dall’alto non merito mio. Il sesto giorno di ottobre mi sciolse i vincoli della carne. Le ossa restano nella tomba, lo spirito raggiunge i cieli. Tu che leggi queste parole chiedi il riposo per il mio spirito.”  Testo dell’opera realizzata alla fine del XVIII secolo dallo scultore Stefano Pisani (1750 -1843).

Epitaffio inciso in latino sulla lapide in marmo posta in questo sacro luogo, tomba di San Bruno, ecco il testo originale:

PRIMVS IN HAC EREMO CHRISTI FVNDATOR OVILIS
PROMERVI FIERI QVI TEGOR HOC LAPIDE
BRVNO MIHI NOMEN GENETRIX ALEMANIA MEQVE
TRANSTVLIT AD CALABROS GRATA QVIES EREMI.
DOCTOR ERAM PRÆCO TVVS ET VIR NOTVS IN ORBE
DESVPER ILLVD ERAT GRATIA NON MERITVM
CARNIS VINCLA DIES OCTOBRIS SEXTA RESOLVIT
SPIRITVI REQVIEM QVI LEGIS ISTA PETE.

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Testimonianze su fb:

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Gerardo ricorda che l’immagine di per sè, comunica  tutto.

Gerardo è oriundo di Gasperina è animatore della comunicazione e della cultura, formato alla luce del Direttorio “Comunicazione e Missione” della Conferenza Episcopale Italiana dalla P.U.L. (Città del Vaticano) e colui che: “con il genio della fede, sa farsi interprete delle odierne istanze culturali, impegnandosi a vivere questa epoca della comunicazione non come tempo di alienazione e di smarrimento, ma come tempo prezioso per la ricerca della verità e per lo sviluppo della comunione tra le persone e i popoli”, con autentica comunicazione all’interno della comunità cristiana e tra la comunità cristiana e la società civile). Gerardo quale web master e propositore di mass media, ha realizzato siti e videoclip  su San Bruno e  certosini, con lavoro accurato di editing e d’impaginazione d’ispirazione cattolica che hanno permesso la presenza di una realtà virtuale della storia di San Bruno e dell’universo dei Certosini, per la visione alla cittadinanza del Web.

I link di collegamento più importanti sono i seguenti:

https://sites.google.com/site/sanbrunodicolonia/

https://sanbrunocertosino.wordpress.com/

https://www.facebook.com/pages/Bruno-il-santo-delle-serre-calabre/103491543130611
http://www.gloria.tv/?user=127466
https://www.youtube.com/user/MySanbruno
mentre in rete sociale di network:
https://www.youtube.com/channel/UC6uz13dkc60ZcsoP9ZptKUw

Anicec 2014 di Gerardo Madonna

 

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